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8 Maggio 2024 
 
9/2/2005
 

 
che la gestione del tempo della lezione è a mia discrezione. Il gruppo sembra assorbire e sopportare la "strana esuberanza" di Carlo. Sono consci che Carlo è "fatto così"
Nel gruppo si è consapevoli che la sua forte iperattività è legata alla non abitudine a gestire il gioco per molto tempo.
nei primi 4 mesi sono riuscito ad avere un incremento della sua attenzione, della gestione dei lavori ed accettazione delle regole, sino al massimo di 45 minuti, con l'opzione sempre valida che troppa esuberanza sarebbe tornata la mamma e lo avrebbe portato a casa.
Questi risultati sono stati possibili con l'ausilio di una ludoterapia strutturata.
A causa della malattia invalidante ad andamento cronico con fase acuta della mamma, un mese d'ospedalizzazione con problemi cardiaci piuttosto gravi, è stato impossibile per Carlo venire a scherma.
Mi è stato riferito dal personale scolastico che, in questo periodo, sono comparsi in Carlo sintomi gravi di bullismo, con atti di vandalismo a causa di un forte contrasto con l'insegnate.
Secondo il Codice degli Eventi Psico sociali per Bambini ed Adolescenti può essere classificato come Moderato (3) nella'Asse IV del DSM III R, che va a sommarsi così con il quadro già descritto nell'Asse II. Ciò va a complicare il quadro diagnostico con il pericolo di poter sfociare in una sorta di cronicizzazione del comportamento antisociale del fanciullo (codice V 71.02 del DSM III-R).
Al ritorno di Carlo nel setting schermistico, corrispondente alla dimissione della mamma dall'ospedale, la situazione è estremamente peggiorata. Carlo non ha la capacità di gestire più di 10 minuti di lavoro con evidente imbarazzo dei compagni che ne sono, a questo punto, disturbati. Carlo in questi 10 minuti si esprime con espressioni di aggressività verbale che sembrano essere lo strascico del forte contrasto con la propria insegnante scolastica apostrofata come: "stronza, puttana", con un'emissione di forti rutti, compiendo gesti talvolta ripetuti in modo stereotipato privi di significato apparente (smorfie ecc.)
Alla mia domanda diretta di perchè tanta rabbia lui risponde che <>.
A scherma non ha mai messo le mani addosso ai suoi compagni con la volontà di fare male, talvolta però si butta a peso morto su di loro e li insulta. Non ha mai compiuto atti di violenza contro gli oggetti, atto invece quotidiano a scuola.


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