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Come poter finanziare i progetti AIPPS
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12/19/2005
da compiti di sviluppo non sempre facili da affrontare. Tale età è un momento "particolare", che comporta numerosi cambiamenti a livello corporeo, emotivo e sociale, nel quale il giovane si confronta con le proprie e le altrui aspettative, sperimentando e costruendo la propria identità di adulto.
In questo contesto si può intendere il "dis-agio" come una nota costitutiva di quell'età di passaggio: un malessere connesso al "cambiamento'' che, in alcuni casi, un numero purtroppo in forte aumento ultimamente, può involvere verso comportarnenti negativi o forme di devianza. Per questi motivi intendere il ''disagio giovanile" come ambito dì intervento significa non solo agire laddove il disagio è manifesto ed espresso con comportamenti socialmente condannabili ma, soprattutto, svolgere un'opera di prevenzione e di accompagnamento del ragazzo attraverso le sue difficoltà ed aiutarlo ad appropriarsi degli strumenti per affrontare la vita adulta.
Se vogliamo definire il concetto di "disagio giovanile" è bene tenere presente che una forma di "nonagio", inteso come non sentirsi bene con sé stessi, col proprio corpo e nelle relazioni con gli altri e, solitamente, costitutiva dell'età pre-adolescenziale ed adolescenziale. Questo disagio coinvolge forti stati emozionali che il giovane fatica ad esprimere e può comportare dei rischi che possono, poi, sfociare in forme di disadattamento, malessere diffuso o devianza. E' difficile poter stabilire quali soggetti incorreranno in queste problematiche in quanto il fenomeno è decisamente complesso e non si può parlare di cause univoche. Esistono comunque dei "fattori di rischio" che concernono sia aspetti personali che aspetti ambientali.
Per quanto riguarda il primo tipo il concetto di disagio è stato messo in relazione con difficoltà di espressione delle proprie emozioni, bassa autostima di sé, scarse o confuse aspettative o pianificazioni sul proprio futuro. Per quanto riguarda il secondo aspetto fondamentali sono i ruoli che svolgono la scuola, la famiglia e le relazioni col gruppo dei pari: insuccesso scolastico, situazioni familiari difficili, vissuti di esclusione e marginalità nel gruppo e, in generale, la percezione di un ambiente non adeguatamente supportante potrebbero costituire dei "fattori di rischio" verso un disagio conclamato.
Una manifestazione comune del disagio è quella legata alla scuola, il cosiddetto "disagio scolastico". Si può esprimere con comportamenti di disturbo in classe
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