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11/15/2002
Aipps: lo sport vince contro il disagio giovanile (di Paola Maraone)

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Di nobili origini e figlio d'arte (papà M°. della Nazionale Italiana e zio M°. della Nazionale Elvetica)"Non potevo che seguire le traccie della famiglia. Il mio impegno per l'Unicef e per gli Enti che operano a favore dell'infanzia "in difficoltà"
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Può sembrare un'idea balzana, quella di mettere assieme la psicologia clinica e lo sport: anzi, balzana e ambiziosa, considerato che gli strumenti dell'una e dell'altro servono - nell'intento di chi quest'idea l' ha concepita - a prevenire il disagio giovanile. Eppure funziona. Parlano i dati: l'A.I.P.P.S fondata a Milano nel vicino 1994, è nel mondo l'unica associazione onlus che si occupi di "psicologia clinica applicata all'attività ludico sportiva". E che organizzi -con successo- stages di approfondimento e corsi di formazione rivolti agli insegnanti, agli allenatori, ai manager dello sport. Con un unico obiettivo: far capire che studiando il comportamento di bambini e ragazzi durante un gioco di squadra è possibile individuarne problemi psicologici, difficoltà e disagi. "E questi disagi possono scomparire"- spiega Giovanni Lodetti, Istruttore di scherma laureato in Filosofia, voce e anima dell'A.I.P.P.S -"se il gioco stesso viene utilizzato come autocorrettivo". Spiegato così, il meccanismo risulta poco chiaro: ma un esempio pratico può aiutarci a capire meglio. Per un certo periodo, abbiamo filmato un gruppo di bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni -quindi, nel cosiddetto periodo di latenza- per osservarne le reazioni e i comportamenti durante un'attività sportiva: quella della scherma.
In questo modo abbiamo capito che in alcuni di loro c'erano atteggiamenti un po' anomali: lo si vedeva proprio dal modo in cui giocavano, in cui reagivano all'attacco dell'avversario, in cui si difendevano. Di lì è cominciata la fase successiva: abbiamo utilizzato il gioco per rimettere a posto le cose". Attenzione: non sempre è possibile risolvere il disagio di un bambino attraverso il gioco. Giovanni Lodetti ne è pienamente consapevole: "Non pretendiamo di fare i miracoli. Ci sono certamente casi in cui la decisione migliore da prendere è quella di affidarsi alle cure di un psicoterapeuta. Non che noi, psicoterapeuti, non lo siamo: anzi, del nostro staff fanno parte psicologi clinici, analisti transazionali, gestaltisti, esperti in psicologia dell'adolescenza. Però il nostro intento è un altro: quello di trasmettere un messaggio chiaro a insegnanti e formatori, affinchè loro stessi possano utilizzare lo sport come strumento di benessere psicologico oltre che fisico".
Già, lo sport: se ne parla spesso, dicendo che ai bambini serve per crescere meglio, per irrobustirsi, anche per socializzare. "Ma non basta",

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In Coppa del Mondo dal 1986 ed Istruttore dal 1987 -"Come atleta mi sono tolto qualche sassolino dalla scarpa, come prima delle Olimpiadi di Seul 88 nell'ultima gara di Coppa di spada battei Arnth Smitth (Campione del Mondo 1999, in carica) che uscì.
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Circolo della Spada M° Marcello Lodetti |
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Società Internazionale Psicologi Clinici dello sport |
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