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1/25/2005
Affrontar la vita a fil di lama

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Incontri in zona: il campione di scherma e psicologo, Giovanni Lodetti
di Grazia De Benedetti
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Scherma e psicologia, in Giovanni Lodetti queste due grandi passioni convivono in armonia. Ex campione italiano universitario di spada, ha fatto parte della nazionale nel biennio 87/89, quando la squadra italiana di scherma ha vinto i campionati del mondo. Ma Lodetti, che vive e lavora in zona 4, è anche psicologo-clinico, già allievo di Ravasini e Cesa-Bianchi, e ha fondato nel 1994 l'AIPPS, l'associazione internazionale di psicologia e psicanalisi dello sport, con sede in via Rezia, che si occupa di prevenzione del disagio giovanile e di molti progetti dedicati a bimbi e ragazzi. "La scherma è sempre stata considerata uno sport elitario, - afferma Giovanni Lodetti - invece è un valido strumento pedagogico che, insegnando a gestire lo spazio e il proprio corpo in rapporto con l'altro, aiuta a crescere meglio". Gli occhi azzurri sprizzano entusiasmo, Giovanni potrebbe parlare per ore di scherma "uno sport di regole forti, condivise", ma noi desideriamo approfondire la sua esperienza da schermidore azzurro: "Nell'ultima gara di coppa del mondo, lei fu l'ultimo a battere il tedesco Schmidt, che poi vinse tutti gli incontri alle Olimpiadi, conquistando così la medaglia d'oro". "Per quell'incontro in cui lo battei, Schmidt perse la coppa del mondo e rischiò di non essere inserito nella squadra per le Olimpiadi. Per questo, alla vigilia della gara, i tedeschi tentarono di comprare gli avversari per vincere e Schimdt fece lo stesso con me, ma io rifiutai. Purtroppo anche la scherma non è immune dalle pecche dell'uomo". "E dopo?" "Smisi dopo quella gara, perché preferivo studiare e interessarmi di sport e psicologia, ma la scherma mi ha dato lo spirito per cercare altri contenuti". Lodetti si divide così tra mille attività: è istruttore CONI, maestro di scherma e dirigente FISD, ricercatore nel centro di psicologia clinica applicata nella facoltà d'informatica, scrive libri, fa parte del comitato scientifico della rivista Link e da alcuni anni ha istituito il premio Fair Play: "E’" una manifestazione che favorisce l’integrazione di ragazzi disabili, che gareggiano insieme a campioni di scherma e bambini delle elementari. Infatti, ogni ragazzino è abbinato ad un atleta olimpionico, per compiere insieme il loro percorso agonistico. L'anno scorso il premio è stata l'occasione per riaprire il teatro Dal Verme, chiuso da molti anni. Quest'anno i diversamente abili sono stati iscritti alla Federazione di scherma. Ora sono pochi, ma speriamo
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